penso che le donne se ne approfittino del loro ruolo sociale per farsi mantenere dagli uomini.
Ti è mai capitato di essere in un gruppo di amici e sentire qualcuno fare una battuta sessista su una ragazza, magari una collega o una tipa che ha incontrato in un locale? O di vedere un amico comportarsi in modo completamente fuori luogo con una ragazza e nessuno dire niente? Anzi, magari ci si fa anche una risata sopra? Ecco, questo è il famoso “club degli uomini”.
Non parlo di un’associazione segreta con tanto di tessera, ma di quel momento in cui, senza neanche accorgercene, ci copriamo le spalle tra di noi anche quando uno di noi sbaglia. E per giustificarlo diciamo cose come: “Non voleva davvero”, “Era solo un complimento”, “Lei sta esagerando”. Così facendo non solo minimizziamo il problema, ma mandiamo anche il messaggio che, se fai parte del gruppo, puoi fare quello che vuoi senza conseguenze.
Questa mentalità ce la portiamo dietro fin da piccoli: il gruppo viene prima di tutto. Se fai parte del branco, sei protetto e proteggi gli altri. Ma questa dinamica non vale solo per i casi estremi. Vale anche per le battute sessiste che facciamo tra di noi e che nessuno si sente di fermare. Vale per quando un amico tratta male la sua ragazza e noi facciamo finta di niente. Vale per quando qualcuno nel gruppo si sente a disagio per una conversazione, ma non dice nulla per non essere quello che “rovina l’atmosfera”.
Alla fine, il vero coraggio non è coprire un amico che sbaglia, ma essere quello che ha il coraggio di dire dentro al gruppo: “Questa cosa non mi sta bene.”
Concentrati su chi sei davvero, non su chi il ruppo vuole che tu sia: se fossi da solo, senza giudizio del gruppo, giustificheresti IO stesso certi comportamenti? Non lasciare che l’idea di “fare parte” ti faccia perdere te stesso.
Rompi il silenzio: Se un amico si comporta male, non voltarti dall’altra parte. Non devi urlargli contro o umiliarlo, ma nemmeno far finta di niente. Anche una frase come “Dai, lo sai che questa roba è fuori luogo” può fare la differenza.
Sostieni chi si oppone a certe dinamiche: Magari non ti senti sempre di essere quello che dice qualcosa, ma se qualcun altro lo fa, sostienilo. Se mostri che non è così, aiuti a cambiare l’atteggiamento del gruppo.
penso che le donne se ne approfittino del loro ruolo sociale per farsi mantenere dagli uomini.
ho detto che le donne non pagano mai da bere perché sono donne.
dico “La DONNA delle pulizie”.
ho detto che solo le donne possono fare le cameriere.
ho pagato tutto il conto al primo appuntamento perché sono un uomo.
ho pensato che una donna sia troppo sensibile per fare la giudice!
Ti è mai capitato di fermarti un attimo e dire “BRO, questa cosa che ho detto era maschilista”?
Tra di noi ci sono certe cose di cui non si parla. Una di queste? Ammettere che alcune cose che facciamo sono dannose.
Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto
La campagna BRO! Siamo tutti maschilisti è promossa da FORMA.Azione srl con il contributo creativo di Karen Ricci, a partire da “We’re all sexist, Bro!”, un’idea presentata al Civic Hackathon tenutosi a settembre 2024 dal team composto da: Aleksandra Dimitrova-Nenova, Enrica Perotti, Teodor Minchev, Lamprini Chartofylaka, Myrto Prodromidou.
Progetto GenderED Coalition — CREA-CROSS-2023-MEDIALITERACY – nr. 101136124.
Coordinato da
Con il patrocinio del Comune di Perugia
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